Primo congresso mondiale dei diritti linguistici

Il 10 aprile 1995 veniva emanata una circolare dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca che suggeriva l’apprendimento della lingua esperanto, in quanto strumento internazionale di pace e di uguaglianza linguistica. La circolare n° 126/1995 del M.I.U.R. recitava fra l’altro:
“L’esperanto educa alla costruzione della pace; contribuisce di fatto alla salvaguardia della diversità linguistica e culturale europea e mondiale; consente relazioni transnazionali, culturali e commerciali, in una lingua comune, senza discriminazioni; facilita, insegnata come Orientamento Linguistico, lo studio e l’apprendimento delle lingue nazionali straniere; evita il predominio di una o due lingue “maggiori” nell’insegnamento delle possibili lingue straniere; arricchisce la riflessione metalinguistica anche sulla lingua materna; consente notevoli economie di denaro e di tempo, sia nella preparazione degli insegnanti che nel lavoro dei discenti, con vantaggio anche per altre materie di studio”.

L’anniversario di questa circolare, che contiene uno studio straordinariamente completo sull’uso dell’Esperanto e rimasta completamente inattuata dopo venti anni, è un’occasione per rilanciare la tematica dei diritti linguistici a partire da un’iniziativa dell’Università degli Studi di Teramo. Qui si svolgerà infatti il Primo Congresso Mondiale dei Diritti Linguistici, nato dalla collaborazione tra l’Associazione LEM-Italia, l’ateneo di Teramo e l’Académie Internationale de Droit Linguistique di Montréal. L’iniziativa, in programma per maggio 2015, è il risultato di anni di lavoro sul tema dei diritti linguistici, sostenuti dai convegni internazionali (Giornate dei Diritti Linguistici) che hanno promosso Teramo sede universitaria nota a livello internazionale per questo particolare ambito delle scienze umane.
Il tema del Congresso è estremamente interdisciplinare: “I diritti linguistici tra rappresentazioni, ideologie e politiche linguistiche: quali rapporti, quale(i) intervento(i)?”

Di questo e di altro si è parlato in un programma andato in onda su Radio Radicale il 10 aprile 2015, e in replica il 12 aprile. La questione del diritto alla comunicazione apre la strada ad una serie di questioni affrontate nel programma condotto da Giorgio Pagano, segretario dell’ERA (Esperanto Radikala Asocio). Ecco l’audio:

Ospiti del programma sono il Sottosegretario alla pubblica istruzione di allora, Luciano Corradini, che ripercorre brevemente la storia che portò allo studio del Ministero (grazie anche all’attività degli storici gruppi esperantisti vercellese e torinese), il Prof. Agresti dell’Università di Teramo, Marco Beltrandi, con cui si è discusso anche di come, insieme al Partito Radicale, rilanciare alle Nazioni Unite la campagna per l’equità linguistica internazionale e il diritto dell’umanità ad avere, in quanto tale, una lingua comune: l’Esperanto.

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