“La Divina Commedia” al congresso di Esperanto
I circa 400 delegati italiani e osservatori stranieri del prossimo congresso nazionale di esperanto a Torino (20-27/8) potranno ammirare un’edizione di lusso della Divina Commedia con illustrazioni del Botticella nella traduzione in esperanto in terza rima e endecasillabi di Giovanni Peterlongo, già sindaco di Trento.
Il congresso avrà fra i suoi punti focali la letteratura in lingua transnazionale: infatti, si calcola che quasi 30 mila opere letterarie mondiali siano apparse in esperanto, e che ogni anno vengano pubblicati più di 150 nuovi volumi in questa lingua. Per quanto riguarda l’Italia, giova notare che una gran parte degli scrittori nostrani classici e moderni – dal Petrarca al Manzoni, da d’Annunzio al Belli- è tradotta in esperanto. Molto importante è pure la produzione di opere in lingua originale esperanto.
La lingua internazionale da Cartesio a Peano
Un portavoce del congresso ha dichiarato: “L’esperanto, così chiaramente analizzato da Umberto Eco in “La ricerca della lingua perfetta”, non è propriamente una lingua artificiale, poichè si basa sulle lingue moderne neolatine e germaniche: la sua grammatica consiste di sole 16 regole ed è esente da eccezioni.
“L’esperanto non rapresenta nessun interesse economico e politico nazionale, come al contrario accade con l’inglese. La sua applicazione nelle relazioni internazionali significherebbe per le istituzioni mondiali un grande risparmio di costi linguistici, di tempo e di efficacità, mentre i rapporti fra i popoli e le relazioni fra i cittadini vedrebbero la creazione di uno spirito di solidarietà e di amicizia al di sopra delle frontiere.”
“L’esperanto ora a congresso” –ha concluso il portavoce- “costituisce la realizzazione dei progetti di lingua internazionale di grandi filosofi, come Cartesio e Leibniz, e del matematico torinese di fama mondiale, Giuseppe Peano”.