Il nuovo mondo dell’Esperanto

Sono arrivata al Congresso Italiano di Esperanto di Fai della Paganella non soltanto per cogliere l’occasione di provare ancora a usare questa nuova lingua, studiata da sola nel corso dell’anno, ma anche e soprattutto, come molti ormai sapranno, per svolgere un’indagine per la mia tesi di Laurea Specialistica in Esperantologia. La borsa di studio che la FEI ha messo a mia disposizione ha rappresentato nel mio caso, quindi, una grande opportunità, perché mi ha supportata economicamente non solo nello sperimentare questa arricchente esperienza, ma anche nel proseguire il mio percorso di studi. Il Congresso Italiano è stato solo la mia seconda esperienza dal vivo nel mondo esperantista: la prima ha coinciso con la mia partecipazione al Festival Giovanile Esperantista 2014 di Castelsardo, in Sardegna. Questo “universo” è stato davvero per me una meravigliosa scoperta: non ci si può rendere conto di quanto questa lingua rappresenti uno strumento miracoloso fino a quando non la si sperimenta “sul campo”. Si comprende allora che davvero si dispone di un mezzo per comunicare finalmente democratico ed egalitario, in grado di mettere tutte le persone alla pari, e ci si scopre improvvisamente disinvolti nel tentativo di parlare con tutti, anche se con molti errori! Un aspetto che mi è piaciuto particolarmente infatti, e che ho scoperto frequentando il corso di perfezionamento di Esperanto durante il Congresso, è che persone che padroneggiano la lingua a livelli molto differenti riescono comunque a stare insieme e discutere di tematiche anche molto sensibili: infatti, chi conosce meglio l’Esperanto, perché lo parla già da tempo, è molto ben disposto a aiutare chi è in maggiore difficoltà. Si intravvede veramente la volontà di riuscire a comunicare a tutti i costi, perché non solo gli altri ascoltano senza giudicare (nonostante alcune mostruosità grammaticali!), ma si viene continuamente stimolati e aiutati a esprimere ciò che si pensa, anche se non si conosce benissimo la lingua. Non dimenticherò il giorno in cui alla nostra lezione erano presenti persone di tre continenti diversi, e a me è sembrato davvero straordinario riuscire a interagire con tutti e avere l’opportunità di ascoltare le opinioni di persone con culture anche molto diverse e lontane. Certamente è doveroso un ringraziamento al nostro insegnante Rafael!
Purtroppo, a causa della mia ricerca, non ho potuto seguire i molti interessanti seminari proposti nel programma, ma questo è stato solo l’inizio, e sono certa che non mancheranno per me le opportunità di usare l’Esperanto anche per imparare nuove cose, oltre che per conoscere nuove persone! A cominciare dal prossimo Congresso a San Benedetto del Tronto, a cui spero di poter partecipare anche per incontrare i nuovi amici.
E naturalmente, se tra quelli che leggono c’è qualcuno che ha compilato il mio questionario, desidero ringraziarvi tutti per la vostra collaborazione, disponibilità e gentilezza, e un ringraziamento particolare a Laura e Michela per il loro supporto.
Irene Caligaris

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